Nella vita e nel lavoro, dovremmo pensare di acquistare e imparare ad utilizzare pienamente solo gli strumenti che ci servono e per fare questo ci è utile pensare che, nello sviluppo tecnologico, il mondo non finisce domani.
A livello motivazionale questo concetto è da prendere molto in considerazione per gestire in modo adeguato le modalità di acquisizione di nuove conoscenze digitali e della pratica necessaria ad impadronirsi delle relative competenze.
La sollecitazione che deriva dalla proposta di nuovi strumenti tecnologici, perlopiù informatici e quindi digitali, può far pensare alla indispensabilità degli stessi. Le persone possono ritenere che il miglioramento della loro vita possa dipendere dalla capacità di utilizzare questi strumenti innovativi. Si genera così una specie di “bulimia tecnologica”, un affannarsi frenetico all’acquisto dello smartphone o del tablet più in voga o all’approvvigionarsi delle APP più evolute.
Ma poi, quanto è realmente utile tutta questa rincorsa, nella vita pratica delle persone. Il richiamo di ciò che è più alla moda rischia semplicemente di svuotare le tasche e le menti delle persone. Il tempo viene fagocitato da pratiche inusuali spesso superflue, le capacità del pensiero logico, analitico e deduttivo vengono compresse e orientate sulle soluzioni precostituite dai format. E chi si immerge completamente in questo tipo di pratiche digitali, spesso ossessive, si ritrova un po’ alla volta a sviluppare comportamenti compulsivi che possono portare a nuove forme di nevrosi.
Diversamente ci si trova ad osservare altre persone che entrano in una crisi di rigetto e deluse dall’utilizzo delle tecnologie digitali, sviluppano di conseguenza una specie di “anoressia tecnologica” che, al contrario, le estromette dalla fruizione più utile di questi strumenti evoluti. Tanto quanto capita a che li demonizza e semplicemente li evita.
Trovare una forma di equilibrio nella fruizione di tutto ciò che ha a che fare con lo sviluppo tecnologico è particolarmente impegnativo. Ovviamente vogliamo la comodità, la velocità, la quantità, la qualità, ma il rischio di pensare che la si possa raggiungere in fretta attraverso l’uso degli strumenti digitali può essere fuorviante. Tanto più che in questo tipo di sviluppo l’evoluzione è continua e viaggia a ritmi vertiginosi, con il rischio di farci sentire sempre in ritardo rispetto all’ultima proposta del mercato.
Scritto da: Claudio Frasson