A prima vista chi si cimenta nella creazione di un’azienda fortemente innovativa, ha l’impressione di essersi sottratto alle vecchie logiche. Ed è sicuramente così.

Salvo poi superare il primo anno di vita di una Start – Up.

Arriva infatti il momento in cui ci si ritrova a confrontarsi con le tipiche valutazioni di una qualsiasi impresa. Il carattere fortemente innovativo di un prodotto o di un servizio non basta. La caccia alle marginalità che consentono lo sviluppo e il consolidamento dell’attività si fanno più pressanti.

Comunque, sarà solo questione di scoprire come proseguire nella continua evoluzione del modello di business, dei prodotti, dei servizi del progetto e dei sistemi.

“Hai detto niente!” Potrebbe esclamare un giovane imprenditore. Allora io risponderei: “Proprio per questo esiste la professione di consulente, di formatore e di coach; per aiutare lo sviluppo dei progetti di vita delle persone e delle imprese”.

E proseguirei dicendo: “Anch’io ho attraversato finora 5 fasi di Start – Up dei progetti imprenditoriali in cui mi sono impegnato. Solo l’ultimo, GRUEMP, il più longevo, quello che ho creato e portato avanti con mio fratello Damiano, prosegue dal 1993. In ogni caso, anche in questo progetto, ci siamo dovuti “evolvere” in modo significativo almeno 3 o 4 volte nella proposta dei nostri servizi. Anche recentemente questo è avvenuto dal punto di vista organizzativo interno e del marketing”.

Ma potrei concludere questa riflessione dicendo: “Credo che ogni sfida imprenditoriale sia prima di tutto affascinante, molto impegnativa e solo se funziona, più in là nel tempo, diventa appagante da vari punti di vista”.

 

Scritto da: Claudio Frasson

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