11 Dicembre 2017

Anche la “vendita” cambia pelle e struttura. Un passaggio inevitabile che coinvolge persone, approcci e strumenti: un cambio di mentalità che si impone anche in questo ambito a chi vuole mantenersi in pista o cavalcare la sua futura ripresa economica.

Il tempo degli “imbonitori di popolo” si sta esaurendo perchè il tipo di vendita che si sta sempre di più affermando è la cosiddetta “vendita consulenziale”, sia a livello personale che multimediale.

Oggi e nel futuro si imporranno sempre di più nel mercato quei venditori professionisti “tecnici e consulenti”, che agiranno come “persuasori preparati ed etici nel mediare con correttezza le esigenze delle imprese e dei loro clienti”.

Ogni settore merceologico si dovrà adeguare perché ormai si tratta di “proporre idee innovative” di Prodotto, di Servizio, di Progetto o di Sistema.

La capacità di vendere e quindi di comunicare diventerà sempre più importante sia per gli imprenditori che per i loro manager, sia per i professionisti della vendita che per chi lavora nel front o nel back office di un reparto commerciale.

Di sicuro come un tempo si dovrà essere dotati della capacità di viaggiare, ma non solo sulle strade o sulle rotte aeree del mondo, bensì anche sulle rotte informatiche, che fanno parte di quell’universo digitale, ormai perfettamente integrato globalmente.

Il tempo in cui una buona strategia pubblicitaria inventata dal marketing, da sola, trainava il prodotto è finito. Così come è finito il tempo in cui una forza vendita poteva portare a casa risultati anche senza un’adeguata strategia di marketing a supporto. Tutte le attività devono essere interconnesse in modo coordinato anche nell’ambito delle vendite.

La capillarità della proposta, per un certo target di riferimento, può essere un’arma vincente e forse non si scopre niente di nuovo. Ma la novità sta in questo: “Non c’è più tempo per il pressapochismo”.

Scritto da: Claudio Frasson

 

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