Tra le tante cose che mi orientano c’è sicuramente la “ricerca del buon senso”. Provo ad instillarla negli altri ogni qualvolta ne ho l’opportunità.
Cerco di farlo soprattutto di fronte a situazioni in cui le persone manifestano valutazioni esasperate della realtà che vivono.

La “ricerca del buon senso”, nelle cose da dire e da fare, come nelle decisioni da prendere, non riguarda solamente l’avere un atteggiamento moderato o prudente, pragmatico o utilitaristico.

Per il concetto di “senso” si tratta di sviluppare la capacità di PERCEPIRE (sensi) e di attribuire un SIGNIFICATO (senso) ai fenomeni che fanno parte dell’esperienza della nostra vita e di provare a fare entrambe le cose il più possibile consapevolmente.

Abbandonando l’atteggiamento dogmatico o pregiudizievole in modo da lasciar posto in noi all’atteggiamento della “ricerca”, possibilmente condivisa.

Mentre sul concetto di “buon” è questione di valutare e quindi distinguere tra ciò che ci fa stare bene e ciò che ci può far stare male. Non solo in funzione di se stessi ma sempre in rapporto alle relazioni che abbiamo con le altre persone. Quindi in riferimento ai ruoli che interpretiamo reciprocamente nei vari contesti, alle aspettative che abbiamo gli uni dagli altri, ai desideri che ci accomunano, ai bisogni di entrambi o del gruppo.

Nell’interpretare gli eventi, imparare a passare dalla posizione percettiva dell’IO a quella del TU e poi a quella del VOI per approdare ad un consapevole NOI è davvero una grande sfida.

Mi va di proporla agli altri, perché anch’io, nel cercare di metterla in pratica il più possibile nella mia vita, ne ho trovato grandi benefici.

Scritto da: Claudio Frasson

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